Piero Di Lorenzo presenta la 4° edizione del Bioeconomy Rome al Quirinale
Si è svolta al Palazzo del Quirinale la cerimonia di consegna del Premio Internazionale “Bioeconomy Rome”. Alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sono stati premiati cinque giovani ricercatori. Il premio è dedicato infatti a giovani ricercatori che si sono distinti nella ricerca sulle malattie neurodegenerative. Nel Salone delle Feste sono intervenuti il presidente dell’IRBM Science Park, Piero Di Lorenzo e il presidente della Giuria del Premio, Robert Pacifici. Erano presenti inoltre il vincitore del “Bioeconomy Rome” 2013, Emiliano Biasini, e il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.
Il capo dello Stato ha consegnato quindi i Premi “Bioeconomy Rome” 2014. Sono stati premiati i ricercatori Gabriele Baj, Paola Conforti, Giuseppe Sciamanna, Ada Ledonne, Tania Massignan. Erano presenti il commissario dell’Istituto Superiore di Sanità, Gualtiero Ricciardi ed esponenti del mondo accademico e della ricerca.
“Si tratta di un riconoscimento importante e significativo che premia le migliori intelligenze nel campo della ricerca sulle malattie neurodegenerative, orgoglio per il nostro Paese e per tutta la comunità scientifica internazionale”. Così, commenta la senatrice Giuseppina Maturani, vicepresidente del gruppo Pd al Senato e membro della commissione Sanità.
“Noi diamo ogni anno 6 premi di 10.000$ ognuno e con questi soldi questi giovani che nell’anno precedente hanno avuto delle intuizioni meritevoli e proficue possono mettere in piedi delle startup e possono essere accompagnati in un percorso virtuoso verso una ricerca più finanziata e verso un rapporto più concreto con l’industria” afferma Piero di Lorenzo, presidente dell’IRBM di Pomezia.
Durante la cerimonia il Ministro Giannini sottolinea che ciò che non può più essere “derogabile”. E’ “rendere più agevoli, trasparenti e accessibili i finanziamenti nazionali, incentivare il rapporto con i finanziamenti internazionali, in particolare quelli europei, riorganizzare il sistema della ricerca ottimizzando gli strumenti e gli obiettivi”.
“E’ arrivato il momento – prosegue il Ministro – che il governo si assuma alcune responsabilità nel campo della ricerca scientifica. Occorrono condizioni ideali per la ricerca. L’europa ha a disposizione il più grande parco di ricercatori, in grado di potenziare lo sviluppo della società”.